Castello di Rocca Imperiale - Invito e guida
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Pianta del Castello
Pianta del Castello
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La torre a scarpa (fotografia) (questa definizione non ha il significato del termine tecnico; è chiamata così solo per tradizione) è diversa dalle precedenti per l’impianto e gli spazi interni. La base, quasi semi-ovalata, ricorda molto le torri a mandorla di Rocchetta San Antonio e del castello di Vasto (somiglianza non casuale, visto che nel 1503 il castello passò ad Antonio di Guevara, marchese di Vasto); c’è uno spigolo dal lato ovest, lato di accesso al castello ed al paese; il sotterraneo, dopo pochi gradini, immette: da un lato, in un locale di pochi metri quadrati con una finestra aperta sul fossato; dall’altro lato, dopo un corridoio in piano di 3-4 metri, scende fino alla base della torre. Alla base c’è un unico locale, buio, che si apre all’esterno solo con una feritoia ad un paio di metri d’altezza sul fossato. Questo sotterraneo è l’unico in tutto il castello che non comunica con gli altri caminamenti ed ha un accesso obbligato, unico, dal piano di camminata del terzo piazzale. Il primo locale di questo sotterraneo ha le caratteristiche di una casamatta. Le "casematte" nelle torri si sono cominciate a costruire solo dalla seconda metà del 1400; in Calabria, in particolare, non ne sono documentate prima del 1489, anno in cui nel viaggio d’ispezione alle fortificazioni della nostra regione Alfonso duca di Calabria si fermò anche a Rocca. Questa torre credo si debba attribuire agli aragonesi.

Il muro esterno del fossato attuale e la cittadella "corrispondono al sistema delle basse strutture che senza fare ingombro ai paramenti del castello, ospitano le bocche da fuoco per quel tiro radente che non era possibile mettere in azione dai corridoi di ronda e tantomeno dalle altissime terrazze delle torri di copertura"; hanno tipologia costruttiva che soddisfa esigenze difensive-offensive sorte nella seconda metà del 1400. Le artiglierie aragonesi furono le armi da fuoco pesanti più potenti e distruttive dell’epoca; le bombarde venivano alloggiate o in casematte o tra due "merloni", nel qual caso, spesso venivano coperte. Le "cittadelle" si cominciarono a costruire verso la fine del ‘400. Il muro esterno del fossato e la cittadella sono aragonesi.

Le aggiunte dei duchi Crivelli (1700) sono rappresentate dagli alloggi attuali sopraelevati, compresa la parte superiore (pavimento e parapetto) della loggia. Da ricordare gli affreschi che abbiamo visto nel piazzale superiore (tutte le finestre delle stanze e il portale tra i due cortili). Nella loggia, vi faccio notare che molti mattoni del parapetto hanno impressa una "zampa di coniglio": è il marchio di fabbrica della fornace (qualcuno di questi mattoni si trova anche sui parapetti prima del ponte levatoio).
 

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