Castello di Rocca Imperiale - Invito e guida
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Nella prima stanza 5, le spalle dei finestroni al piano superiore sono affrescate (1700); nel locale a piano terra, aperta verso il mare c’è la finestra ogivale di Federico. Quest’area potrebbe far parte della "torre quadrata centrale" 5, di cui parla mio padre e che avrebbe costituito il nucleo del castello di Federico. Nei castelli dell’epoca, la torre centrale (spesso a piano terra racchiudeva una cisterna per la riserva dell’acqua) era relativamente piccola (4 metri x 4). Questa stanza ha forma e dimensioni compatibili con quel tipo di torri. Altre caratteristiche esclusive di questa stanza le vedremo dopo.

La seconda stanza 6 ha caratteristiche che non si trovano in altre stanze del castello ed è suddivisa in due "vani". Vi si accede salendo alcuni gradini. che immettono nel primo "vano" (circa 2 metri x 4), di cui vedremo alcuni particolari interessanti, tra poco. Il piano di camminata è un buon metro più alto di quello della stanza precedente; praticamente allo stesso livello di quello del "vano" adiacente (detta "del Cisternone"); più alto di circa un metro rispetto al piano di camminata della stanza che segue (l’ultima prima della "loggia"). Appena dentro questo locale (cioè, nel primo vano), a destra, nel muro che per una certa altezza lo separa dal cisternone, ci sono due file di pietre (identiche a quelle del portale) disposte come delimitassero una finestra o una porta; a sinistra, dirimpetto alle precedenti, una pietra identica e l’alloggiamento della corrispondente (mancante). Nei muri di questo locale ci sono anche due archi tamponati in un secondo tempo. Per il momento basta aver richiamato l’attenzione su questi particolari unici in tutto il castello attualmente accessibile; mi riprometto di studiare questa zona alla luce di alcuni elementi che spero di poter acquisire prossimamente.

Il secondo vano è il cisternone 6. Vi si accede da un passaggio angusto, irregolare, venendo dal primo vano; oppure da una apertura simile, anche più angusta, venendo dalla terza stanza del piazzale Questi "fori" non hanno l’aspetto di vere e proprie porte, ma di finestre manomesse o di generiche aperture d’accesso; non ha accessi diretti dal piazzale. Ai miei tempi, nel pavimento c’era un buco di un buon metro e mezzo di diametro; sotto il pavimento, la stanza detta "il cisternone", u jist-rnon. Era uno dei pochissimi locali proibiti a noi ragazzi, perché il pavimento poteva franare ulteriormente. Con la complicità del mulattiere, io ci sono sceso poche volte per raccogliere il pallone. Sotto il piano di calpestio attuale c’è un’altra stanza: le pareti non sono intonacate con "malta saracena" (malta speciale, liscia, impermeabile), sembrano fatte con pietre simili a quelle del portale d’accesso; non ci ho mai visto acqua.

La terza stanza mi ricorda solo che, sotto circa mezzo metro di terriccio, il pavimento è coperto da mattoni (come nel piazzale e nella camminata perimetrale posteriore). Il piano di camminata (sommando il dislivello rispetto al cisternone e il terriccio che copre il pavimento) risulta parecchio più basso del livello del cisternone e del "vano" annesso; praticamente allo stesso livello della prima stanza (torre quadrata). Mi è stato detto che, circa in corrispondenza della porta che al piano superiore accede al salotto di mio nonno, nel pavimento c’è una "buca" rettangolare (lato maggiore di circa un metro) rivestita a mattoni, di cui fino ad un metro di profondità non è stato trovato il fondo. Non so se anche sotto questo stanzone ci sia un locale interrato, che verrebbe a trovarsi al piano del cisternone.

Passiamo sotto la loggia, notando sulla destra un ampio locale, in cui un’apertura tra due merli funge da finestra sul fossato. Troviamo un altro piazzale 7. Prima di attraversarlo notiamo a sinistra, diversi locali seminterrati, adibiti da mio nonno a magazzini. Nel secondo di questi locali (nell’angolo a sinistra, appena visibile nel buio) c’è una piccola finestra: comunica in alto con il vano superiore (la "cucina" di mio nonno), si apre in basso sulla cisterna centrale (la terza, sempre piena d’acqua). Questa cisterna avrebbe volta e pavimento "a dorso di mulo", all’origine sarebbe stata un sotterraneo, andrebbe in direzione sud (cioè verso gli stanzoni della piazza d’armi): io non ci sono mai sceso dentro; andrebbe visitata, perché se è un "locale" interrato, non è più un caso che si trovi allo stesso livello della stanza che c’è sotto il cisternone e dell’arco che vedremo tra poco, sotto il piano di calpestio, all’inizio della volta.

A destra vediamo gli accessi, speculari, ai sotterranei della torre. Quello di sinistra (guardando il mare) si ferma nei piani centrali della torre, in due locali che controllano gran parte del fossato. Quello di destra, dopo breve percorso sotto la loggia, inverte la direzione e finisce nella torre a livello del fossato. Nei sotterranei scenderemo dopo. Proseguiamo nella passeggiata in superficie. Davanti a noi, una breve merlatura e l’accesso alla polveriera 8. (fotografia)
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